Mi han chiamato Vincenzo...
giovedì 31 gennaio 2008
mercoledì 30 gennaio 2008
Barely breathing
L'anima raccontata delle donne mi sta sbudellando lentamente.
Arriverò fino alla fine e rimetterò con le mani tutto il malloppo nella pancia.
Ogni tanto fa bene far prendere aria ai luoghi chiusi.
Pubblicato da V. alle 09:33 0 commenti
sabato 26 gennaio 2008
Il traghettatore folle
Arrivare sempre nel momento del cambiamento, e portare con occhi pazzi e furor di remi anime belle su un'altra sponda.
Pubblicato da V. alle 20:20 0 commenti
venerdì 25 gennaio 2008
Notturno
Ascolto i notturni di Chopin...
Non sai che delicato velo di notte leggera...
Fatta per coprire baci, carezze, sospiri e nasconderli al mondo.
Morirò di romanticismo, ma sono fatto cosi.
E l'albatro è sempre goffo quando gli impediscono di volare.
Pubblicato da V. alle 21:34 0 commenti
mercoledì 23 gennaio 2008
domenica 20 gennaio 2008
Capitano oh mio capitano
E' come qualcosa che spinge da sotto, da sotto le costole risalendo lo sterno, preme e strizza muscoli, corpi molli, spugne piene di sangue... arriva su con la pressione di una canna gonfia d'acqua, e ti ritrovi solo ad accogliere tra due dighe rosse e consumate le molte lacrime che bruciano piu di candeggina.
Tutto questo certo non aiuta, il peso è enorme sempre e odio questa maledetta serotonina che scorre a fiumi come se fosse poi cosi necessario dover sentire, dover emozionarsi, dover necessariamente avere un cuore.
Il cuore è uo organo bellissimo, perchè è l'unica cosa che ti fa vivo, e ti senti più vivo quando sei spettatore di tutto quel limo che dagli argini rotti prorompe.
Vorrei solo contenere, usare, sfruttare questa marea meravigliosa e terribile e ribaltarla a mio favore.
O forse, è molto più dolce lasciarsi trasportare e stare in balia delle onde e girare...girare...girare.
Poveri naviganti; remi rotti, timone incerto, vele gonfie... E nemmeno un cielo stellato a indicare la strada.
Spero veramente che comincino a cadere quaggiù queste cazzo di stelle.
Pubblicato da V. alle 14:30 0 commenti
Amore dopo Amore - Derek Walcott
Tempo verrà
in cui, con esultanza,
saluterai te stesso arrivato
alla tua porta, nel tuo proprio specchio,
e ognuno sorriderà al benvenuto dell'altro,
e dirà: Siedi qui. Mangia.
Amerai di nuovo lo straniero, che era il tuo Io.
Offri vino. Offri pane. Rendi il cuore
a se stesso, allo straniero che ti ha amato
per tutta la tua vita, che hai ignorato
per un altro e che ti sa a memoria.
Dallo scaffale tira giù le lettere d'amore,
le fotografie, le note disperate,
sbuccia via dallo specchio la tua immagine.
Siediti. E' festa: la tua vita è in tavola.
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sabato 19 gennaio 2008
Seconda legge della termodinamica
Il mare assorbe sempre tutto, perchè è molto più triste di te.
Pubblicato da V. alle 18:28 1 commenti
Horror Zombie
Mi sembra di vederli agli angoli delle strade: coppie facinorose di lei truccata in modo raffazzonato e di lui vacuo nello sguardo; risate gracchianti da amplificatore di bassa qualità che ascolto da ragazzine fresche di contagio; uomini e donne fatti di pochezza e mediocrità negli argomenti, nelle emozioni, negli entusiasmi.
Ho capito purtroppo che morti viventi non si diventa.
Morti si nasce.
Pubblicato da V. alle 12:08 0 commenti
lunedì 14 gennaio 2008
Pensiero dominante
Le esondazioni dell'animo portano sempre sfaceli.
Ma chi avrebbe il cuore di mettervi una diga?
Finirebbe tutto quello che di bello lascia il passaggio della marea rinnovatrice, quasi un limo pieno di vita da accogliere sulle fragili sponde.
Pubblicato da V. alle 17:21 0 commenti
giovedì 10 gennaio 2008
Doppelgänger
Pubblicato da Dave alle 22:55 1 commenti
mercoledì 2 gennaio 2008
Feedback
Io 'sto periodo c'ho talmente i coglioni girati che ho solo voglia di mandare affanculo tutti...
Pubblicato da Dave alle 20:22 1 commenti
Storiella
"Perchè essere felici per una vita intera, sarebbe quasi insopportabile"
Pubblicato da V. alle 17:31 0 commenti
martedì 1 gennaio 2008
CSI
Dovremmo tutti andare alla ricerca delle nostre parti mancanti, farcele ridare da chi con malizia ce le ha rubate, e magari rimetterle assieme con meticolosa pazienza.
O semplicemente guardare al lato della strada e raccattarle da dove le avevamo perse...
Pubblicato da V. alle 11:27 0 commenti