venerdì 26 settembre 2008

Io sono stato a fa' delle merende co' i' Pacciani

La violenza è una cosa normale alla quale nessuno fa più caso. Forse, la nostra natura sta ritornando all'origine .

giovedì 25 settembre 2008

New contact at 10000

Quei solo numeri definiscono limiti e arrivi. O partenze. O ambiti .
O irrefrenabili manie psicologiche di tondeggiare cifre e argomenti per renderli punti d'appoggio e di spinta.

E tanto ci vuole di spinta nei gomiti tesi alla fine del movimento, che ti innalzano verso l'alto mentre come senza gambe ti elevi da una sedia con alti braccioli solo per partecipare alla mensa che hai in testa.

Pensare solo che la pelle che ti definisce non è un numero intero, ma interi numeri di possibilità.

mercoledì 24 settembre 2008

Torquise

GLI SPILLI.

dentro la spalla di sinistra non entravano ma incedevano lenti dando dimensione e sostanza al muscolo, alle ossa, al midollo

mi hanno rimaneggiato nel frattanto la punteggiatura le mani le dita le unghie rapide e incolori che digitano senza sosta e senza posa sul bianco e il nero sottile che certe lettere adunche sparpagliano come segni sulla materia fredda

L'ODORE.

di quello che non ti va via dal naso sfregato sull'asfalto grattuggiato al bordo della strada mentre passo le nari al livello del terreno cosi duro e maldestramente non mantengo quell'equilibrio semplice che hanno le persone che camminano solo su due gambe

GLI OCCHI.

si chiudono e una e due e tre e quattro e cinque e non ti senti più dentro questo posto ma ti senti in un altro di cui non hai sensazioni ma solo intuizioni non riuscendo a rappresentare ciò che ti serve per realizzare la tua di natura umana: mimesi

IL PESO SPECIFICO.

di certe acque pesanti che sgorgano dagli occhi non è mai stato inserito in nessun'accademica tabella periodica

Quel refolo da sotto la porta

Guardi gli sguardi allerti e sereni, di cose che sono state, cose che non sono più.

Eppure sono così focali certi iridi scuri contornati di nero che mirano e accecano il soffitto guardando parchi verso l'alto.

Si rimescola l'intestino assieme ai polmoni; si tende la schiena assieme al ventre.

Vorresti possedere l'incontro ultimo e fugace di tutte le cose appartenute a quell'universo, spuntarne di ali sulla schiena di quelle infinite scie luminose e prendere il volo o forse restare solo a terra e non guardare dove ti porteranno, dove sarai.

Ed è ciò che è stato, come era all'inizio, in un solo attimo atroce.

Cose che non ti appartangono smontate e sedute tra plichi e piccoli totem che ci regala quel cassetto profondo e polveroso che sta nella mente e nei ricordi d'altri.

Vorresti solo sbircire dentro piccolo e ingobbito, anche di sfrodo, anche d'acchito.

martedì 23 settembre 2008

Progetto musicale

Dopo Le luci della centrale elettrica, sono lieto di aver partorito un nuovo progetto musicale.

I profumi della discarica abusiva.

Tiopental Sodico

Adoro i sondaggi aziendali. Sono sempre così pieni di spunti interessanti. Forniscono innumerevoli dati ed informazioni utili in attività di problem solving. E' un ottimo canale di comunicazione. Incoraggiano ed aumentano la mia motivazione. Ed alla domanada "interessi" non ho potuto resistere. Un didascalico: Sopravvivere.

lunedì 22 settembre 2008

MorirEMO

Come per i mutui in attesa e ansiosi, mi premerebbe contestualmente discernere sulla possibilità di rinegoziare anche il tempo che vivrò ancora.

Eh.

domenica 21 settembre 2008

Io lo chiamo socchiudere gli occhi

Quanto è pigra questa stuoia sotto i miei avambracci stesi e non doloranti il cui colore mi è sempre piaciuto e si accosta alle pareti gialle paglierino che tanto odiava qualcuno da lontano.

Odio quella striscia bianca di fronte a me.
Sono pigro ancora per qualche giorno poi mi decido e riporto il tutto allo stato originario.

Starebbe bene quella striscia su quell'arancio squallido poco ornato e molto rovinato da caffè cioccolata sugo e sudore.
Non ci starebbe in effetti come una luce si accostasse ad una materia definita. Non si è mai vista una cosa del genere.

No.

Il silenzio è sempre stato bello qui, non una mancanza di suoni ma una mancanza di pensieri pesanti solo aria in movimento cheta e profumo di legno delicato e luce odorosa di sole mai perso mai dimenticato mai fuoriuscito.

E me lo sento in mezzo alla fronte l'occhio che vede quella luce quella luce quella luce quella luce.

Ho gli occhi pesati e ho solo voglia di dormire.

Sarà fatto presto e tranquillo.

Ho scritto un poEMO

Abbiamo scavalcato cervelli e menti ottuse tra le colonne
il rosso e il verde a righe tese mischiate senza un senso
il nero liscio e lucido sopra biancumi di visi alieni
capelli come onde di cinquant'anni fa stanche e in attesa.

E non si voleva tornare indietro,

ma andare avanti per vedere cosa c'era dopo.

venerdì 19 settembre 2008

TI EMO


Il bagno è lo specchio degli emo.

giovedì 18 settembre 2008

Grazie CAI


Lascerò il commento di mio zio Nicola:

"... e tutti quelli che da adesso non avranno voglia di lavorare, tutti i buffoni in piazza ora si mettesero in fila cosi come sono: tre calci a testa. Uno sulla chiappa destra, uno sulla chiappa sinistra e uno al centro.
Almeno anche politicamente saranno soddisfatti"

mercoledì 17 settembre 2008

Once upon a time...

Un sorriso. E' fallita Lehman Brothers. Che splendore vedere le formiche uscire dai loro palazzi di cristallo. Spero che a breve capitoli anche Aig. Sogno ad acchi aperti: il ritorno al "baratto". Il mercato più democratico mai esistito. Siamo destinati a tornare al punto zero, a ricominciare da capo.

martedì 16 settembre 2008

Focalizzare


Bisogna avere pazienza ed aspettare; fino a quando non sarà il tempo ad aspettare te.

Mi hai insanguinato d'argento



Ce l'ho fatta; alla fine ho vinto io.

Dissanguato per terra tra immagini evase e suoni bloccati.

Ti aspetta il luogo maleodorante che ti compete.

E' come l'aria che piano soffia al contrario

Le foto mi scorrono come su un muro, e quel muro non ha mai fine.

Chissà perchè l'eterno del mai e il terno del fine vadano spesso a braccetto vecchietti e lenti, dai passi incerti in pantofole scure.

Rassicurante è la calma che esplode dagli estremi disadorni e accoppiati.

domenica 14 settembre 2008

Preso e inchiodato per le spalle

Acquieto la molle rivalsa del pensiero sulla perniciosa e lucente semplicità dell'azione.

Le perline della notte come luci colorate

Sembravano formichine bianche e rosse scorse avanti in discesa, allineate in fila da una parte e dall'altra senza soluzione di continuità.

Ci siamo presi una pausa, io e le mie labbra.

Che a digrignar sui denti si affatica anche la pazienza che ci rassicura ogni giorno avanti a noi.

Ti trasluce attraverso la sensazione di campo profondo che certe luci piccole e continue proiettano dentro di te:


quei pulsanti aritmici in una stanza soffusa di bottoni, e ne cerchi quello giusto che ti cambi la prospettiva o ti apra una porta.

Molte luci continuano a scorrere da ciò che era a ciò che dovrebbe, lasciando da parte scartato e in attesa, ciò che veramente è.

Cerulea la luna

Si avvicinò strisciando il piede in catene l'uomo ammantato di nero con le caviglie bianche.

E la notte aspettava seduta e piegata di lato tra piccole morbide volute di tessuto nero.
Strizzò gli angoli della bocca, tendendo la pelle sui denti adombrati solo dalla luna più chiara.

Questi lo guardò e disse lui: "tu non conosci il sacrificio. Tu non sai cosa vuol dire il sacrificio. Il sacrificio ti rende umano; ti da una... parvenza di vita. Una parvenza che non si sente di solito; camminando e correndo su strade dritte e lastricate, polverose o battute dalla pioggia. Ti accorgi dell'esistenza solo nel sacrificio. Il sacrificio è la vetta più alta delle prospettive umane, fragile e debole come tale certa mortale attidudine delle persone a finire, prima o poi. Fai parte dell'infinito nel sacrificio, perchè il sacrificio è sempre; il sacrificio è infinito".

L'uomo dal piede incatenato alzò lo sguardo.
Negli occhi pinti di nero velati di lacrime, c'erano miti domande.


"Perchè?"

L'uomo ammantato di nero preso da un moto di stizza, con una smorfia, si chiese se le parole potevano ammorbare certi tumuli pensieri per l'orecchio freddo di quell'uomo imprigionato.

"Il sacrificio per gli altri è ciò che ti fa uomo. E vivi o muori, per ciò in cui credi".

Sono un autartico


Seduto. Poso gli occhi sull'interminabile fila. Domenica. Ore 20, aperitivo. Un formicaio di persone. Tra le mani custodiscono il loro piccolo santo graal: un lindo piatto. Ognuno in attesa del proprio turno. Rinchiusi nei loro abiti della domenica. Operai e commesse non avvezzi all'eleganza. Perfetti scolaretti. Sarebbero formidabili e soprattutto già istruiti per la mensa dei poveri.

sabato 13 settembre 2008

Anatomia del logorio

Succede che aspettavo la pioggia.
Come per altre occorrenze ho sopravvalutato l'evento. Non è cambiato molto.
Un sogno livido, a tratti esangue. Non cambierà niente.
A volte basta un quiz di facebook per rovinare l'intera giornata.

giovedì 11 settembre 2008

Sarah Palin ha un amante

E io un'asfissiante banda bianca sullo schermo.

Come la mettiamo?

mercoledì 10 settembre 2008

Stenosi Sociale

Se la merda avesse qualche valore, i poveri nascerebbero senza buco del culo.
Un ringraziamento particolare a Kris, araldo di Edward Murphy.

sabato 6 settembre 2008

Senza clamore

Quante sono le fenici?

Quanto premono le acque su dighe trafelate non in terra battuta ma in dura madre?
Come spira il vento da sotto invece che dall'alto?
Quali zampe artigliate ti scavano e premono la schiena a tutto sesto?
Come rendi trasparente il tuo sorriso di fronte alle corrucciate piombe ignoranti di chi non vede?

Ho visto le onde piccole e roteanti da ballerine piccole su piedi minuti, gli occhietti turchesi vispi e acuminati socchiudersi e spalancarsi in fiotti allegri.

Iridescente.

Il riflesso figliato da strali e appese sottilità di fluidi marini.

Cangiante.

Tempo e umore esploso di sabbia paglierina e cuscini di pingui alghe rossicce.

Murmureo.

Lo sgorgare continuo che copre le brutture terrene e ne cambia l'esistenza in marine.

Ti sei preso tutto come sempre, e ne lasci tradotto e masticato bene bene ai bordi come pelle conciata e morbida sulle braccia e il viso.

E ti ho stretto e accolto, cosi come nei miei occhi sempre dell'altro colore ti ho fatto padre e madre sopito e tumultuoso.

Adesso ne riposo sottile su un lastra affacciata al mondo quotidiano.

Qui, con la lingua, conto come battiti il sapore commovente di sale spumoso, passi affondati, talloni sospinti.

Vermiglio, anche non di martedì

"Cash your dreams before they slip away"


Cash.

Come se a prelevar sogni si andasse veloci e plastificati dirimpetto al bancomat moderno e illuminato.

Ogni tanto dimentico il codice, purtroppo.

mercoledì 3 settembre 2008

Trait d'Union


E' un periodo che ho sempre quella strana e sfumata sensazione di "ritardo".
Come se arrivassi sempre e comunque un attimo dopo...

lunedì 1 settembre 2008

La volontà che ti salva

Anche oggi ho di nuovo compreso

che nessuno è derelitto se non prigioniero
dell'avverso destino e della paura di se stessi.