Sembravano formichine bianche e rosse scorse avanti in discesa, allineate in fila da una parte e dall'altra senza soluzione di continuità.
Ci siamo presi una pausa, io e le mie labbra.
Che a digrignar sui denti si affatica anche la pazienza che ci rassicura ogni giorno avanti a noi.
Ti trasluce attraverso la sensazione di campo profondo che certe luci piccole e continue proiettano dentro di te:
quei pulsanti aritmici in una stanza soffusa di bottoni, e ne cerchi quello giusto che ti cambi la prospettiva o ti apra una porta.
Molte luci continuano a scorrere da ciò che era a ciò che dovrebbe, lasciando da parte scartato e in attesa, ciò che veramente è.
1 commento:
questo mi fa pensar sì tanto a quello che mi frullava in testa ieri che.
che.
perché è poi vero che la luce cambia la prospettiva.
e il mal di testa che si è affacciato insieme al primo freddo forse riluce meno di quello che è stato lasciato scartato e in attesa.
forse dovrei smettere di leggerti, semplicemente.
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