domenica 21 settembre 2008

Io lo chiamo socchiudere gli occhi

Quanto è pigra questa stuoia sotto i miei avambracci stesi e non doloranti il cui colore mi è sempre piaciuto e si accosta alle pareti gialle paglierino che tanto odiava qualcuno da lontano.

Odio quella striscia bianca di fronte a me.
Sono pigro ancora per qualche giorno poi mi decido e riporto il tutto allo stato originario.

Starebbe bene quella striscia su quell'arancio squallido poco ornato e molto rovinato da caffè cioccolata sugo e sudore.
Non ci starebbe in effetti come una luce si accostasse ad una materia definita. Non si è mai vista una cosa del genere.

No.

Il silenzio è sempre stato bello qui, non una mancanza di suoni ma una mancanza di pensieri pesanti solo aria in movimento cheta e profumo di legno delicato e luce odorosa di sole mai perso mai dimenticato mai fuoriuscito.

E me lo sento in mezzo alla fronte l'occhio che vede quella luce quella luce quella luce quella luce.

Ho gli occhi pesati e ho solo voglia di dormire.

Sarà fatto presto e tranquillo.

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