sabato 24 gennaio 2009

Best before

Tonante.

Mi sono buttato a stringere quel corpo quasi indifeso, che portava il tempo finito dentro di se ma che ancora segnava il passo e non mollava un centimentro.

Pensieri di accondiscenze, no.
Carita' e compassione, nemmeno.
Senso di colpa: si sta bene e ti senti in difetto di fronte al dolore; non penso proprio.

Affettuosa impotenza.

Stringi piano e le dighe in faccia quasi si rompono, ma tu resisti e compassato sorridi.
Quasi un Michelangelo nella cappella Sistina, quasi un Leonardo al Louvre.

Le mani scivolano su quelle ossa e carne e bordi finiti.

Noi siamo a scadenza, tutti.

Eppure ce ne ricordiamo solo quando leggiamo la data scritta sulla schiena di qualcuno.

Nessun commento: