venerdì 27 febbraio 2009
Personal Jesus
Pubblicato da Dave alle 14:38 3 commenti
giovedì 26 febbraio 2009
E ti vengo a cercare...
Tutte le miei indifferenze hanno appena bussato alla porta.
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mercoledì 25 febbraio 2009
Tanto di quello che si dice adesso era stato gia detto
Quando la new wave italiana diceva qualcosa, e le orecchie erano piccole ma gia sapevano cosa.
Amsterdam
Scender le scale sfiorando il muro
non dare importanza
a chi passa vicino.
Cercando qualcosa di indefinito
la notte svanisce al piano di sopra.
Nelle mia mente
ogni cosa sopravvive in silenzio
sento l'attrito
di grida esiliate dal mondo.
Come frammenti pulsanti di vita
voci alterate si sono dissolte.
Dove i miei occhi le hanno chiamate,
dove i miei occhi le hanno chiamate,
dove il giorno ferito impazziva di luce,
dove il giorno ferito impazziva di luce...
Pubblicato da V. alle 00:42 0 commenti
martedì 24 febbraio 2009
La creazione passa tra le corde
Ho scoperto che il violoncello repira e prende fiato.
Non lo leggi da qualche parte tantomeno su un pentagramma.
Non te lo dicono ne lo si grida sottovoce.
Lo ascolti da vicino e respira, trattiene l'aria, plasma Cose che valgono da sole tutto il Mistero.
Pubblicato da V. alle 20:41 0 commenti
The Killing Moon
La mia coscienza non vale un cazzo.
Ho sete e sonno.
Pubblicato da Dave alle 02:33 0 commenti
domenica 22 febbraio 2009
Domani pubblico il mio trattato sull'evoluzione
La conservazione tende alla distruzione stessa, a costo di distruggere l'altro e se.
Non è consapevole del danno perpetrato tra cristalli e onde, sotto lo sguardo torvo di un sole appena nato.
Dopo la tempesta.
Dopo il vento.
Dopo infine la pioggia e le muffe che umida si porta.
Tu ci credi ancora.
E poi resti qui ancora a coltivare i sogni tra campi arati di fresco e ogni volta con solchi un po' meno profondi, e lasci che lo sguardo si rattristi duro sulle pietre scalzate nell'attorno pomeridiano.
Pubblicato da V. alle 13:46 0 commenti
sabato 21 febbraio 2009
Il giardino di pietra
A non essere bravi con scalpello e martello non v'e' nulla di cui vergognarsi.
Ognuno ha le sue affinita', e le mie con la pietra stanno solo negli occhi e nell'inevitabile.
Il grigio che si espande dal duro lascito della terra confronta l'aria con una fredda e serena parete, tanto da far perdere il senso di cio che sta sotto, cio che sta sopra e cio che sta davanti.
Certi muri ci allontanano da quello che riscalda il nostro cuore, e ne sentiamo il peso su spalle cosi piccole e strette che ti stupiresti di non vederne ripiegare l'arco ad ogni battito e respiro.
Ma la pietra ti guarda a sua volta; e il grigio poi tanto grigio non e' perche' e', pur sempre.
Il cosa non saprei dire, ma si "crea" ad ogni modo dalla fine e dalla negazione di un evento o di un'esistenza.
Qui invero e' qualcosa che nessuno ti potra' mai togliere o strappare dalla vista, se almeno guardi e scruti bene bene coi tuoi dolenti occhi di pietra.
Pubblicato da V. alle 01:59 0 commenti
giovedì 19 febbraio 2009
Gemevano le nuvole
Non ci si aspetta che il cielo sbuffi di nuvole delle volte.
Stramazzano tra loro strozzando il torbido strascico di ciò che ne rimane; e ciò che rimane è sempre qualcosa di nuovo. Ma non ciò che era, in qualche modo
Gemevano le nuvole.
E tutto gemeva con loro; la terra salva, il mare funesto, l'aria bruna.
Il gemito tale e assuefatto dalla forza mutevole di mole in tempesta: che di vapore si scompare e se ne piange la propria muta dipartita.
Pubblicato da V. alle 23:32 0 commenti
La normalità è il dono di risolvere i problemi in modo semplice
Come le persone debbano per forza implodere in se stesse quando non si rendono conto che basta solo non volerlo.
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mercoledì 18 febbraio 2009
martedì 17 febbraio 2009
Semplice e banale come la meccanica celeste
Non voglio raggiungerti, anche se solo potessi essere li e non qui.
Tale e' per chi esiste: non essere altro che se stessi.
Pubblicato da V. alle 23:25 0 commenti
Il soffitto viola non esiste più
Attraverso un quadrato di cielo si sogna il domani e si accarezzano le nuvole.
Pubblicato da V. alle 22:14 0 commenti
Nella stanza rimbomba il mare
Se prendi i fili che portano altrove e li leghi al tuo destino, tira il fato che tu stesso hai voluto.
Adesso si è veloci sulle distanze più luminose incontro all'estate, e attrito, forza e velocità non oscurano ne smuovono d'inerzia il Primo moto interno.
Quanto al movimento unico e naturale di noi stessi innalziamo altari e infioriamo candelabri d'arbusti e odori secchi.
Pubblicato da V. alle 21:34 0 commenti
venerdì 13 febbraio 2009
Diabetics
"Gelato al cioccolato sono innamorato di un gelato al cioccolato"
Grazie Pupo, mi hai risolto la giornata come un cono da due euro.
Pubblicato da V. alle 13:54 0 commenti
giovedì 12 febbraio 2009
L'avvoltoio
Se dovessi finire in coma, il dispiacere maggiore sarebbe quello di essere approfondito in seconda serata a "porta a porta".
Pubblicato da Dave alle 14:20 0 commenti
lunedì 9 febbraio 2009
domenica 8 febbraio 2009
Spettatori di eventi così reali da sembrar quasi veri
La distanza non e' stato mentale ne materiale, e' solo un insieme di eventi.
Luci che transuenti ovviano il movimento, suole adagiate biglietti e sporte gravide di soli in faccia.
E le macchine tue compagne pensano e viaggiano veloci ma rimangono immobili in formazione, fisse, statiche, plastiche. Ora adesso e sempre.
Evento e conseguenza.
Si lascia sul comodino la distanza dimenticandosi sovente della quiete dopo la tempesta.
Pubblicato da V. alle 21:24 1 commenti
sabato 7 febbraio 2009
giovedì 5 febbraio 2009
mercoledì 4 febbraio 2009
Il tempo occulto
Da un dito, all'altro.
Quel poco incarna tra lo spazio delle dita dove niente alberga.
Li, sta tutto quello che deve stare da capire.
Pubblicato da V. alle 23:54 0 commenti
martedì 3 febbraio 2009
Priceless
http://www.corriere.it/salute/09_gennaio_26/tumore_prostata_sesso_giovani_ad2f88ee-ebbd-11dd-92cf-00144f02aabc.shtml
Ormai è troppo tardi.
Siamo tutti condannati.
Pubblicato da Dave alle 00:05 3 commenti
lunedì 2 febbraio 2009
Sofrosíne
Dal letto, e non per colpa del letto.
I piccoli particolari che sfumano e le sfumature particolari tintinnano; ricordi, e quei ricordi ti hanno dato certi strumenti che collegano nell'Ora più' velocemente stomaco e cervello.
Solo fugaci terricole allusioni scivolano sotto la porta che tieni ben chiusa.
Ma ora sei pronto sempre quando il tempo fuori cambia, vano a coprir possibili illusioni di cambiamento che non avresti mai sperato.
Pubblicato da V. alle 00:16 0 commenti