La conservazione tende alla distruzione stessa, a costo di distruggere l'altro e se.
Non è consapevole del danno perpetrato tra cristalli e onde, sotto lo sguardo torvo di un sole appena nato.
Dopo la tempesta.
Dopo il vento.
Dopo infine la pioggia e le muffe che umida si porta.
Tu ci credi ancora.
E poi resti qui ancora a coltivare i sogni tra campi arati di fresco e ogni volta con solchi un po' meno profondi, e lasci che lo sguardo si rattristi duro sulle pietre scalzate nell'attorno pomeridiano.
domenica 22 febbraio 2009
Domani pubblico il mio trattato sull'evoluzione
Pubblicato da V. alle 13:46
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