Se prendi i fili che portano altrove e li leghi al tuo destino, tira il fato che tu stesso hai voluto.
Adesso si è veloci sulle distanze più luminose incontro all'estate, e attrito, forza e velocità non oscurano ne smuovono d'inerzia il Primo moto interno.
Quanto al movimento unico e naturale di noi stessi innalziamo altari e infioriamo candelabri d'arbusti e odori secchi.
martedì 17 febbraio 2009
Nella stanza rimbomba il mare
Pubblicato da V. alle 21:34
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