giovedì 24 luglio 2008

Anime Salve ed Anime Belle

Ho visto prima un corpo seminudo, e le movenze, i gesti, le smanacciate forti di chi da lassopra aveva per mesi guidato quelle anime a combattere contro il troppo e quelle luci che mai riuscivano a farsi guatare.

Ed era il terrore di tutti i registi, che i propri attori non riuscissero a prendere "la luce".

Poi le vesti e i barattoli semplici, dei camuffati da smaniosi spettatori e prostitute giovani e senza macchia, piedi battuti sul pavimento dalla ricerca di questa sorprendevole anima buona.

Che poi le anime buone non esistano, chi può dirlo.

Da quel carrello poi usato a guisa di metallico e sparuto negozio di tabacchi, il perno attorno al quale le anime basse ruotavano, gravitavano.

E dei movimenti sincopati della cattiva coscienza, e delle voci cavernose dell'Io che tutto vede, e la musica che soffusa recava i ricordi che almeno una volta anche in me provocarono commozione e dolce piegar d'occhi.

Perchè qui gli occhi si piegano, contrastati dalla continua tensione tra il bene di se e il bene per gli altri; inconciliabile amarezza finale nello scontato abbandono degli dei della povera vittima che è in ognuno di noi.

Brucia Shen Te, insegui i tuoi dei con gli occhi e le braccia spalancate; proteggi dal male la miserabile vita che porti nel tuo ventre.

Qui finalmente vedrai: che per quanto ci si possa svuotare d'umanità per porsi al di sopra del bene e del male, il troppo non sta di casa ne sulla terra ne nel profondo del tuo commosso grembo.


Grazie per l'ispirazione alla regia di Anna La Tegola e delle sue Anime Salve, cristallizzate in scena
ne "L'anima buona del Sezuan" di Bertolt Brecht, sul palco al Teatro Libero di Milano.
Spero ancora presto dal vivo in altri teatri più generosi.

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