Ci vuole coraggio a non deludere.
Ci vuole incoscienza ad amare.
Ci vuole follia a pensare che gradini e marciapiedi sconnessi possano portare solamente verso una determinata strada.
Le costanti eccedenze di sentire portano la pelle a staccarsi dalla carne natia e sguazzare libere di appigli in arie, acque, terre e luoghi uscite fuori dai più antichi e mesti libri di autori antichi.
Ci sono parole grevi sussurrate dietro le tende polverose, che si impolverano subito dopo averle messe; colpa forse del loro colore mai giusto per questa stanza.
Ci sono ombre e fotografie appese sui muri, che tali devono rimanere.
Ci sono luci e la Luce di questo soggiorno, che tali e tante volte ho sospirato aspettando il momento che entrassero in me, accantonando felicità negli angoli e depurandomi da certe false e ferrugginose convinzioni.
Ci sono spiriti che si affiancano, modellati come gli allievi martellano a spigoli vivi i modelli impareggiabili del maestro in attesa, in attesa che uno finalmente si faccia avanti e superi in bravura e stupore il più bianco dei sogni di marmo.
Ci sono parole, appunto; scritte e non dette, ritrovate al mattino e mai in fondo vedute veramente.
Ci sono sempre atmosfere basse, foriere di brutto tempo che si accalcano la' fuori premendo alle finestre dopo tanto tempo pulite.
Ci sono io, e mezzo mondo fuori ad aspettare.
Ci sono io, e mezzo mondo fuori che continua ad andare.
mercoledì 2 luglio 2008
Stupendo nel clamore di vivere tutto
Pubblicato da V. alle 22:09
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1 commento:
quando ti leggo così, mi viene da andare via.
lontano
lon
ta
no
lo
n
t
an
o
o
o
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