Perchè il silenzio non è fuori, non è mancanza di suoni dentro due stanze quadrate e su un letto soffuso di rosso.
Nemmeno lo puoi trovare in un campo di grano un po' bruciato e steso al vento, o in una via senza uscita in un tiepido tramonto di questo luglio inusuale.
Alquanto strano pensare che solo il mare calmo nell'albe e nei tramonti possa dare quel rombo basso e ripiegato, tra scogli slavati o sabbie di sassolini piccoli che assorbono tutti i rumori.
Eppure le montagne, le valli e certi angoli di città vecchie, non sono poi veramente cosi silenziosi; da cercarci il silenzio della natura o dei luoghi tralasciati.
Ma qui.
Qui dove latitano latitudini e longitudini che sanno farsi punti precisi e non coordinate, dove l'uno è tale nella consapevolezza di se stesso, dove ci si rifugia quando si scopre l'angolo e la sorgente del vero silenzio.
Se lo si scopre, quel porto e rifugio aiuteranno sempre quella piccola barca a riprender forza e direzione per il prossimo viaggio.
Che sia dietro l'angolo, dall'altra parte del mondo o dentro se stessi.
domenica 13 luglio 2008
Su quante stelle silenziose hai viaggiato
Pubblicato da V. alle 03:04
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1 commento:
la piccola barca canta questo porto, e vi si rifugia.
sei un'autentica meraviglia
^_^
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