venerdì 20 giugno 2008

Di molto seguitar di alberi ho visto le fronde

Come se stessero aspettando proprio il momento del distacco.
Sospesi e ansiosi, malcelati sguardi frementi attendono il passo nel gretto del fiume da slogar caviglie e convinzioni.

Certe convinzioni slogate fanno più male di una spalla fuori posto

Passano una vita, un'eternità, lambendo certi pensieri di abbandono e di stanchezza ma non ne trovano mai il coraggio.

Perchè non ne hanno nessun buon motivo

Perchè certi crivelli e carati arrivano dal profondo e splendono più di astri e soli nascenti ad est, quand'anche ribaltando l'alba ad ovest e acquistando colori di strascichi ogni secondo di più, non se ne perdono splendore e meraviglia.

Eppure abbandonano, senza averne il coraggio

E noi siamo pedine in un gioco che più grande del nostro morbido animo ci prolissa e confonde orecchie e passi incerti..



Ma c'è una cosa, che langue li sotto.


La pura e dura consapevolezza che qualsiasi colpo di teatro e rappresentazione, è fatta pure sempre per un qualche spettatore.

Come che l'indifferenza nella vita sia gia il più ignobile dei destini, qui ci si gonfia d'orgoglio guardando questa fortezza meravigliosa costruita solo per i nostri occhi.

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