martedì 17 giugno 2008

Ho ribattuto quell'acciaio nove volte su se stesso



Ora è veramente solido quello scaltro acciaio nei miei occhi.

Me lo avete spinto, graffiato, strappato, arrochito e spuntato.

Prima o poi viene fuori, e gli eventi si susseguono anche questa volta freddi e nitidi, affilati e eterni come la lama ribattuta nove volte nell'antico oriente.

Li ho buttati nell'acido quegli occhi, e ne ho tirato fuori perle di profondità dalla terra bruma e secca, sotto indicibili pressioni sotterranee e compressi sentimenti di stupore.

E come ogni volta anche ora, la linea dura e affilata recide.

E mi salva, di nuovo.

2 commenti:

.m. ha detto...

io li abbraccio.
entrambi.
prima il sinistro, piano.
poi il destro, un po' più rapido.

li abbraccio i tuoi occhi, già.

odio gli eventi che non lasciano spazio all'aria.
che spremono acido da una certa meraviglia.

io li abbraccio, entrambi.
sì.

.m. ha detto...

io li abbraccio.
entrambi.
prima il sinistro, piano.
poi il destro, un po' più rapido.

li abbraccio i tuoi occhi, già.

odio gli eventi che non lasciano spazio all'aria.
che spremono acido da una certa meraviglia.

io li abbraccio, entrambi.
sì.