Le mani delle donne sono piccole.
Ti accarezzano coi polpastrelli stretti e ticchettanti, camminano sul volto, si fermano e scompigliano il viso con un gesto deciso.
Poi le vedi allungarsi, le dita.
E per quanto minime e sottili segnano una qualche distanza tra il tuo e il loro mondo.
Portando pesi, stirando pensieri sfilacciati, scomponendo matasse in altre matasse, ruotando il tuo naso e le tue palpebre grate di esistere, almeno per il preciso momento.
Le guardi quelle mani; che velano il loro viso, gelosie mai chiuse ne mai aperte. Che profumate di muschio e more intrecciano pungenti spilli d'argento nel tuo naso.
Che sanno di sesso consumato e mai grato, che sanno di adesso e mai di sempre, che sanno di indietro non si torna, oblio e nuove pagine scritte senza leggersi indietro mai.
lunedì 7 aprile 2008
Io e le tue mani abbiamo fatto l'amore
Pubblicato da V. alle 17:35
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1 commento:
mi sono sempre piaciute le mani.
continuo a fotografarle spesso.
piccole e spesso mute, dicono, sanno.
osservano.
bel pezzo, Mr. V.
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