martedì 8 aprile 2008

Per quanto piccole che siano

Le strida e le strida.

Le voci, le grida.

Nel vento si chiudono sempre certe porte rumorosamente per un cigolare stranito e strisciante.

Mormorate parole offuscano sempre la vista di chi non vuole vedere, sibilano all'orecchio rubando l'aria al timpano fermo.

Quelle parole invece piccole che sanno di minime pietruzze colorate, foglietti di carta profumati, schiume fuoribordo e borotalco come sabbia in riva al mare.

Cose.

Le Cose.

Mi prendo due occhi ancora blu e li metto al loro posto, in fondo in fondo alle orbite calde e accoglienti.

E le vedo le Cose. Tinte di blu a voler ricordare sempre la loro natura.

Ma Cose a costellazioni e segni zodiacali rilucono e si ingrandiscono fino a prendere tutto il cielo, ridendo dei vani sentimenti di chi si riempie la bocca e il ventre biascicando le parole.

Prendimi le Cose; portami delle Cose.

Ama le mie Cose.

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