E quel sole batte!
Batte e sbatte, ma è forte e pelle gia scura e bruciata ne ha solo dolore e paura di riprenderne il calore.
Quasi che star meglio sotto leviatani di ghiaccio a raffreddar pelle e volontà, sia tenerla viva ma vigile sotto lo storno che si para di striate blu-azzurro a 100 gradi sotto zero.
Ti fa paura, tornare in una qualche vita.
E ci ho pensato stornando da me stesso pure la sensazione di appagamento e soddisfazione dell'esistenza pacatamente piena di me, io e non-altro-che-me.
Eppure certi dadi che rotolano li senti tombolare giu per le scale, dal cielo, da un albero, da una maschera, da un libro.
Adesso mi chino, rompo questo ghiaccio e ne fermo con mani umide il picchiettare.
Farò in modo che esca il mio risultato, farò in modo che ad ogni nuovo lancio sole, luna, tappeto e vento mi sorridano strafottenti!
Ed io ironicamente li idolatrerò, appagando anche la loro voglia di ego smisurati.
Prendo tutto, ho deciso.
Tremate: l'aria si scioglie al mio passaggio.
mercoledì 14 maggio 2008
Fuori è ghiaccio e fiamme azzurre
Pubblicato da V. alle 21:55
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