martedì 13 maggio 2008

Titanomachia

Scalpito tra titani e foschia sui bordi della valle; e dire che mi ci sono portato dentro maculando qualche pensiero di un po' di stupore.

Plagiavo la strada.

Me ne facevo quasi simbolo mentre snodavo me stesso tra quelle pareti a V che portavano sotto le chiese alte e senza strade sui pendii gia verdi.

Ci si arriverà in qualche modo su quei sagrati che vedi dal basso, abbracciati e sbocciati da coste e mezze cime famelicamente spuntate ad addentar l'aria.

I pensieri erano rocciosi, lenti, ombrosi.
Mi si indurivano addosso, o appesantivano la mente.

Eppure era cosi benevola l'assenza d'altro che potesse in qualche modo scalfire certi Atlanti, in attesa ancora di combattere contro il mare.

1 commento:

.m. ha detto...

tutta tutta, ma la chiusa, la parte finale...
...quella è davvero un bel leggere e sentire.
che certi Atlanti reggono il peso del mondo, non hanno da combattere contro il mare.

ti abbraccio, posso?