domenica 11 maggio 2008

Le grand bleu

Nell'aria calda di una mezza estate quasi anticipata prima che albeggi ancora il cielo, era li arcuato e disteso.

Prima che un nido o un lago ne prendesse l'armonia, mi si stagliava contro il basso crepuscolo che andava svegliandosi; quasi che si pensi all'irreale profilo di certi contorni che noti solo quando quella non luce copre ogni cosa.

E li stava, un cigno dagli occhi di luna.

E mi guardava.

E attendeva e anelava, tratteneva e respingeva, bramava e inorridiva.

Eppure per i tempi interminabili tra quello che è di notte e ciò che sfuma di giorno, ho sentito quel cigno adagiarsi e mescolarsi a quel blu che tutto pervade.

1 commento:

.m. ha detto...

la non luce si verifica, si mostra solo due volte al giorno.
e non a tutti gli sguardi.
nel semicrepuscolo del poco quasi tramonto, senza dubbio.
e nel prealba.

una sorta di coperta densa, quella non luce, grazie alla quale a volte vedo meglio il meno visto di sempre.

e quel cigno, un giorno, mi disse:
i tuoi occhi lo sanno.

bramava e inorridiva.

il film, le grand bleu, non mi piace.
ma quel blu liquido è la mia vita e quel pervade che hai scelto mi galleggia dentro, blu e verde.
che il mio mare è così:
blu e verde.
e pervade.

(leggerti a volte mi lascia quasi alla deriva, perché?)