Odore di menta.
Neve di pioppo, qui sotto il piombo basso del cielo.
Poi altri uccelli neri da ali a virgole convesse che mirano sempre direzioni mai note all'uomo.
Neri, piumati, stretti tra pericolo e vento scuro.
E ancora odore di menta. Menta.
Nel naso le venuzze delle foglioline finemente seghettate sprigionano.
Non anelano acqua; si consumano nel profumo che donano, senza nessuna'altra ragione d'essere.
Forte, profumo e ancora coltri di vento addosso sagomano forme, sensazioni e pensieri.
Ti ho preso, menta, nel naso e nella mano.
Quanto profumo, ancora.
Quanto profumo.
sabato 10 maggio 2008
Per un sole carminio la' fuori
Pubblicato da V. alle 20:13
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento