Amando e amando ne ho viste di gambe bloccate a morsi da sabbie mobili più pesanti della lava quando diventa nera.
Cosi tanto scioccante ne è il corso che il prigioniero si agita poco e straluna guardando verso il basso con braccia aperte e costernate.
Nemmeno la vede la tua di mano.
Nemmeno la cerca, più preso dal capire che, si, sei bloccato in un momento di granelli e silicio, e fuori fa caldo e l'aria secca i capelli.
Cosi le vittime in mal comune non han nemmeno un'anticchia di gaudio, fosse un unghia o un polpastrello grattato e sfregato contro il terreno attorno.
Ci si stranisce.
Di questa perversione che non sa di autoconservazione ma solo di idiozia.
Un animale sarebbe morto o si sarebbe salvato.
L'uomo è superiore...che ironia.. perchè può anche solo rimanere sommessamente per sua natura, ne dentro ne fuori.
venerdì 16 maggio 2008
Se non fosse qui il deserto
Pubblicato da V. alle 20:19
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2 commenti:
Caro Vicio:
Come so che amano l΄ arte, la poesia, anche mi piacerebbe invitargli, e sempre che abbiano tempo visitare la mia pagina di poesia:
El Sube y baja de la marea.
Penso che per me possa essere molto importante leggere e lasciare il loro pensiero o interpretazioni sulle stessi poesie.
Volentieri
Patricia Gordillo
Córdoba - Argentina
www.patriciagordillo.com.ar
elsubeybajadelamarea.blogspot.com
Mie poesie all' Italiano
costernata.
nemmeno ci provo a ergere trincee:
qui ogni parola mi sfianca.
nemmeno un'anticchia di gaudio.
idiota come neanche dostoevskij ha saputo dire.
né dentro.
né fuori:
sub.
perché?
(tutto quello che precede è frutto di prima impressione istantanea di lettura a fuoco lento. ora volgo gli occhi verso altri orizzonti, ché è meglio. stanotte è afa)
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