Ho scoperto che la gente si masturba con le parole.
Quando non ha di meglio da fare sfrega, accarezza e si dimena dentro frasi, parole, articoli...
Pago mai del piacere che se ne trae, attende il momento che mai arriva. Fissi e fessi della capacità di trarne solo il giovamento di per se, non per se.
Mi sembra tutto stranamente accondiscendente, a far sorridere putridi demoni viziosi che altro non aspettano se non godersi lo spettacolo umiliante.
Ma chi si umilia si siede e stravacca, e non sa che le parole chiamano soltanto parole che soltanto coprono come soltanto cera su corpi al mezzogiorno.
Potremmo tirargli via la liscia pelle d'api; ma faremmo solo il loro lascivo gioco.
giovedì 3 aprile 2008
La mano straniera
Pubblicato da V. alle 22:59
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3 commenti:
la masturbazione verbale e passami polisemiche allusioni falliche mi è sempre piaciuta ti dirò di più mi è pure necessaria e oggi son senza punteggiatura à la joyce de casa e continuo a vomitarne altre di parole raschiamo quella pelle e facciamone souvenir per i posteri avventori e che gli astanti godano muti(lati)
Che si goda, allora.
L'onanismo lessicale...
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